Dall'abitato di Lungis si segue un tratto di sentiero di Nagri fino alla zona prativa di Chialaria e la località Frizzon; proseguendo poi sulla strada dell'acquedotto si arriva a Feltrone. Nella parte bassa del paese un sentiero che giunge alla frazione di Dilignidis oltre la quale, poco dopo la chiesa, si imbocca il ciottolato del Pecol che porta a Viaso. Procedendo sulla strada asfaltata, nei pressi di un crocifisso, si svolta a sinistra sul sentiero detto Dàs Vàls dal quale si entra nell'abitato di Mediis. Seguendo la strada che porta ad Ampezzo, e svoltando sulla destra all'altezza del ponte Lumiei, in breve si raggiunge il piccolo Borgo Siega quindi, risalendo il sentiero della Lungjania, si ritorna a Lungis al punto di partenza.

Dall'abitato di Viaso per una comoda mulattiera si scende al rio Dusili, si costeggiano i ruderi del molino di Baldo e proseguendo verso nord ci si congiunge alla strada asfaltata che collega la frazione di Feltrone ed Enemonzo. In poco tempo si raggiungono i terrazzamenti della frazione di Feltrone da dove, proseguendo verso est su di un comodo sentiero, si scende al rio Filuvigna passando accanto all'omonimo casolare. Seguendo il percorso n°1 di Mountain Bike si supera una casa diroccata e proseguendo sul percorso n°2(MTB) si rientra a Viaso attraversando una vasta zona prativa.

 

Dall'abitato di Viaso si segue una mulattiera che si snoda a sud sino alla SS n°. 52 raggiungendo l'abitato di Socchieve. Proseguendo lungo la statale in direzione di Enemonzo, poco prima del bivio che conduce a Preone, si svolta a sinistra seguendo dapprima una strada bianca e successivamente delle tracce di sentiero. Da lì si attraversa un'abetaia e tenendosi sulla sinistra si segue prima una vecchia stradina di collegamento e successivamente un tratturo che porta al punto di partenza.

Da Nonta, la frazione più piccola del Comune, ha inizio questa tranquilla camminata sul greto dell'asciutto (quasi sempre) torrente Lumiei. Uscendo dal paese, in direzione di Mediis, si prende sulla sinistra un tratturo che porta ala località della colonia dove, negli anni 30/40, quando l'acqua scorreva liberamente, si svolgevano le vacanze estive di numerosi ragazzini. Proseguendo si arriva da Balòt dove nel dopoguerra esisteva una falegnameria, un mulino, una sala per il ballo ed il cinema. Lasciando sulla destra il fabbricato ormai diroccato, e proseguendo oltre, si raggiunge in breve l'accogliente area sportiva con annesso campo da calcio ed attrezzature per lo svago dei bambini.